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Il presente si manifesta sotto forma di lussureggianti colline dove a farla da padrone è il verde, un’area in cui possiamo ammirare la biodiversità sotto forma di vigneti contornati da boschi, uliveti e ciliegeti.

Alleviamo le nostre viti in questo contesto unico, dove le nostre parcelle  sono suddivise in ciascuno dei tre diversi monti, da cui deriva la sintesi di un territorio: il nostro Soave Vulcano.

L'armoniosa bellezza del presente
nei tre antichi Vulcani di Roncà

CALVARINA

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Il più alto dei nostri antichi vulcani è anche il più alto dei colli italiani con i suoi 682 m s.l.m.. Dalla sua sommità durante giornate limpide si può contemplare l’arco della pianura padana, sino a scorgere la laguna veneziana. Quest’area (comprensiva del monte Crocetta) è la più grande sottozona del Soave. In questo cono vulcanico le rocce basaltiche le troviamo di solito attorno al metro di profondità con una tessitura che può essere franco argillosa o anche limosa in superficie. Quest’area accoglie volentieri la durella, il vitigno autoctono che dà origine all'esuberanti bollicine del Durello Vulcano e al vibrante metodo classico Vucano 36 Lessini Durello.

DUELLO

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Il monte Duello è uno spettacolare anfiteatro esposto a sud-sud ovest, la cui altitudine è compresa tra i 60 e i 200 m s.l.m e dove lo scheletro del suolo è profondamente radicato. La struttura del terreno è composta inizialmente da 30 centimetri di argilla dopo i quali troviamo solamente roccia basaltica ed è famoso per i suoi importanti giacimenti fossiliferi risalenti all'Eocene medio

L'area ha un’intensa ventilazione derivante dai monti Lessini che unitamente alle grandi escursioni termiche ci permette di fare anche vendemmie tardive.

Inserito come sottozona del Soave, questo monte ci regala due dei nostri

vini bianchi: il Soave Duello e il Soave Le Cervare da vigne a piede franco.

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CROCETTA​

Questo monte è caratterizzato da un terreno inconfondibile, che ha dato il nome alla frazione del comune, Terrossa, in virtù dell’abbondanza di ossido di ferro che dona al terreno argilloso-basaltico dei peculiari riflessi rossastri. La doppia esposizione dei terreni qui ci permette di giocare con le sue escursioni termiche, di mettere in bottiglia dei vini.

Dalle viti di merlot poste ai suoi piedi nasce Le Cime Vulcano; più in su, il Fidelis rosso e il Fidelis bianco: due vini che nascono dalla più autentica delle leggende paesane, ma quello ve lo racconteremo di persona.

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